Mario Termini

 
Alla ricerca di un’identità.
Conoscenza e verità nell’arte , definizione della cultura , esistenzialismo , estetica , i più grandi perché della vita , i valori della pace, dell'amore, della fratellanza , il bello e la bellezza oggi , inedita poetica dell'arte , l'intuizione poetica precede la prova scientifica , l'invisibile diventa reale nell’arte di Mario Termini, la poesia correda l’opera , nuova concezione dell'arte moderna , per un sistema umanistico della definizione gnoseologica , statuto dell'artista del terzo millennio . Il tema dell’identità, come un torrentello carsico, riemerge in tempi di crisi e di cambiamento, quando la gente è disorientata e vuole essere rassicurata. Non è un caso che in tutta Europa più aumentano la globalizzazione e la multi etnica, più ci si interroga sull’identità. Nelle opere di Termini,infatti, corpi fluttuanti ricercano nei movimenti snodati con grande leggiadrìa, un’identità specifica una sensazione da esternare: nell’incertezza la certezza dell’esserci, dell’esistere. Di tanto in tanto nasce un processo di identizzazione, cioè la ricostruzione di un’identità nella quale riconoscersi. L’identità non è qualcosa che si conquista e che si ha, per sempre: costruita o ereditata che sia, va lavorata, conservata, migliorata guardando al futuro. E’ relazionale, insomma: viene definita dal rapporto con l’altro, dalla cui esistenza essa dipende. Il confronto fa crescere solo chi non teme la diversità e non ha paura di perdere la propria. Detto per inciso, una cultura si perde quando non è più viva. In queste ultime sculture di Mario Termini vi è un condensato del mondo tradizionale ormai passato, la certezza che l’artista evidenzia è che la via più avventurosa per definire la nostra identità è andarsela a cercare nei valori della vita quotidiana, a patto di non partire, però, con preconcetti e cioè che l’identità esista a priori, o che risieda nella famiglia, nel lavoro o nella vita associativa. La salute emozionale dell’artista-uomo nei suoi vari aspetti (capacità di benevolenza nei confronti di se stessi e degli altri, la libertà di scelta, la competenza emozionale, la capacità di creare e mantenere relazioni affettive profonde, il riferimento a valori significativi immanenti e trascendenti) fanno delle situazioni di vita, problemi, ansie, incertezze ma anche desideri, segrete speranze, obiettivi per il futuro espressi in vere e proprie opere d’arte plasmate da mani che si raccontano e raccontano per evidenziare l’etere sensitivo,la catarsi liberatoria e poetica. Mario Termini esprime quasi sempre realtà retoriche,strumentali, inaccettabili in un concetto dinamico dell’identità. Chi sono, dove sto andando e perché l’artista esprime un concetto non solo di ricerca ma quasi un cammino di sperimentazione della propria identità unica ed irripetibile. Lo si nota chiaramente nella diversità delle opere ma nell’uguaglianza che le accomuna. Nell’arte di Mario Termini questo percorso è visibile in molte sue opere poiché il concetto artista-quotidianità ritorna sempre come necessità prepotente dell’espressione, quasi inconsciamente l’autore mentre crea diventa ascoltatore attivo non solo della sua realtà ma di tutto ciò che fa parte dell’essere umano.
Luisa Gardali